![]() |
| Image © NASA Goddard Space Flight Center |
Come rilevato qualche mese fa dai satelliti Nasa, il buco dell'ozono è in miglioramento. Il merito va al Protocollo di Montreal che, firmato nel 1987, ha messo al bando le oltre 200 sostanze chimiche nocive per l'ozono atmosferico, definite ozone depleting substances (ODS), tra cui i clorofluorocarburi.
A pochi mesi dal venticinquesimo anno di vita del protocollo e dalle incoraggianti notizie della Nasa, l'Unione Europea pubblica ora i dati relativi alla produzione, importazione, esportazione, distruzione e uso delle ODS sul suo territorio.
A pochi mesi dal venticinquesimo anno di vita del protocollo e dalle incoraggianti notizie della Nasa, l'Unione Europea pubblica ora i dati relativi alla produzione, importazione, esportazione, distruzione e uso delle ODS sul suo territorio.
Queste sostanze sono infatti definite "sostanze controllate" e la normativa che ne disciplina la progressiva riduzione è il Regolamento (CE) 1005/2009. Esso dice che ogni compagnia che produce, importa e/o esporta nell'Unione queste sostanze deve fornire annualmente un rapporto delle attività ad esse legate. Tali dati permettono alla UE di avere una panoramica molto precisa sulla situazione.
Il quadro che ne esce ogni anno è molto complesso perché se da un lato la produzione, l'immissione sul mercato e l'uso di ODS è vietata, dall'altro ci sono varie eccezioni (usi critici, materie prime, usi di laboratorio e agenti di processo); inoltre queste sostanze possono arrivare nell'Unione dall'esterno per essere distrutte o rigenerate.
Ma veniamo ai dati forniti dal Rapporto appena pubblicato dalla EEA.
Per quanto riguarda le importazioni, che spesso vengono riesportate o utilizzate come materie prime, nel periodo 2006-2011 sono diminuite, anche se nel 2011 c'è stato un aumento del 5% rispetto al 2010. I paesi dai quali vengono importate sono, nel 98% dei casi, la Cina, gli USA, Israele e l'India.
Parlando di esportazione, e includendo la riesportazione, sempre tra 2006 e 2011, essa è diminuita in media del 27% ogni anno, coerentemente con la diminuzione della produzione e delle importazioni. Anche la produzione è diminuita costantemente, tanto che ormai, nel 2011, il 95% di questo settore è legato all'uso di queste sostanze come materie prime.
Quanto alla distruzione di ODS, pur non essendo stata monitorata con precisione prima del 2009, questa vede un decremento progressivo legato alla diffusione sempre minore di queste sostanze e delle miscele che le contengono: rispetto al 2010, nel 2011 ne sono state distrutte il 39% in meno. Infine il consumo: questa voce è il risultato delle altre statistiche sulle importazioni, l'esportazione, la produzione e la distruzione e, nel suo complesso, vede una flessione.

Nessun commento:
Posta un commento