E' appena stato pubblicato un documento sul progetto "Implicazioni per la sicurezza derivanti dai cambiamenti climatici nei paesi OCSE", inaugurato dall'OCSE nel 2010 in collaborazione con l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA).
Questo progetto, che si concluderà nel 2013, prevede tre fasi: la prima è consistita in un workshop su scala globale per creare le basi e stabilire i criteri dei workshop regionali, previsti dalla seconda fase; il terzo e ultimo step del programma riprenderà infine la forma allargata del primo e in questa occasione verrà presentata una relazione finale con i principali risultati.
Il tema affrontato è unico nel suo genere: il concetto di sicurezza infatti viene spesso legato esclusivamente alla dimensione militare, ma anche condizioni ambientali modificate possono portare a conflitti sociali e, in extremis, a guerre.
Il sovrasfruttamento delle risorse e i cambiamenti climatici, ad esempio, mettono alla prova gli ecosistemi, facendo degenerare anche la qualità della vita delle popolazioni che li abitano, portando a tensioni sociali e conflitti.
Società e ambiente sono strettamente correlati e, anzi, si può affermare che, soprattutto nello scorso secolo, l'organizzazione e lo sviluppo storico e sociale dei gruppi umani siano dipesi dal tipo di ambiente che avevano a disposizione. I cambiamenti climatici, tra l'altro, possono influire sui rapporti di forza tra stati: con le modificazioni ambientali, infatti, anche l'accesso alle risorse può cambiare. Basti pensare alla desertificazione che priva le popolazioni dell'acqua, costringendole a spostarsi, oppure allo scioglimento dei ghiacci, che da un lato può rendere accessibili riserve trasformandole in risorse, ma che dall'altro può influire negativamente sull'approvvigionamento di elettricità in zone che sfruttano i cicli stagionali dell'acqua per la produzione di questo tipo di energia.
Il programma dell'OCSE e dell'EEA si prefigge quindi l'obiettivo di analizzare i diversi scenari a livello locale e globale e di metterli in relazione a possibili rischi per le risorse (cibo, acqua e carburanti).
Lo scopo è di aiutare i paesi partecipanti a conoscere e prevenire le situazioni peggiori, grazie agli strumenti della prevenzione e all'allarme tempestivo.
Allo stato attuale, il programma ha permesso di confermare l'importanza di strategie concertate tra paesi, ma ha anche messo in luce come sia difficile prevedere e studiare la complessità degli impatti degli eventi climatici, che spesso varcano i confini nazionali e interagiscono anche con altri fenomeni come la crescita della popolazione mondiale, l'invecchiamento della stessa, i flussi commerciali, l'urbanizzazione e altre tendenze per le quali non si può che ragionare su scala globale.
Fondamentale risulta quindi continuare nella direzione dell'attenta analisi e della prevenzione di situazioni critiche.

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