A pochi giorni dallo smog da record che ha investito Pechino e che ha costretto in casa soprattutto anziani e bambini, The Guardian pubblica oggi una mappa dell'inquinamento mondiale che mette in evidenza, città per città, la media annua relativa alla concentrazione di PM10.
Come più volte ribadito dalla World Health Organization (WHO), l'esposizione a questo tipo di inquinamento crea grandi problemi di salute acuti e cronici di tipo respiratorio e cardiaco, portando anche a un incremento del tumore ai polmoni.
Sempre grazie ai dati della WHO, è noto che una riduzione del PM10 da 70 a 20 microgrammi per metro cubo, farebbe diminuire ben del 15% la mortalità da polveri sottili.
Dalla mappa pubblicata da The Guardian, si può subito notare come il problema della cattiva qualità dell'aria sia da associare a tutti i paesi industrializzati, con particolare riferimento a quelli emergenti dell'Asia.
La georeferenziazione di questi dati mette chiaramente in evidenza le zone a rischio, ma non bisogna mai dimenticare che l'inquinamento, soprattutto quello atmosferico, "viaggia" e i suoi effetti non possono essere valutati esclusivamente in loco. Un esempio di ciò può essere fatto tornando alla situazione di Pechino, dove lo smog potrebbe diminuire grazie a una perturbazione fredda che investirà la città nei prossimi giorni.

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