Qualità dell'aria: la percezione dei cittadini europei, nell'anno dedicato a questo tema

Il 2013 è stato decretato "Anno europeo dell'Aria" e, in questo senso, l'Agenzia Europea dell'Ambiente fornirà, nel corso dei dodici mesi, analisi e relativi risultati utili alla Commissione Europea affinchè possa migliorare la legislazione sulla qualità dell'aria.
In attesa dei vari rapporti che verranno pubblicati nel corso dei mesi, la Commissione Europea ha appena pubblicato una ricerca sociologica sulla percezione della qualità dell'aria nei 27 Paesi membri dell'Unione.
Questa ricerca è il frutto di interviste telefoniche effettuate tra il 24 e il 26 settembre 2012, somministrate a 25525 cittadini dai 15 anni in su.
L'indagine in questione esamina non solo l'atteggiamento dei cittadini nei confronti delle politiche UE sulla qualità dell'aria, chiedendo anche di individuarne le lacune, ma indaga anche la percezione degli intervistati circa, ad esempio, l'evoluzione della sua qualità nel corso dell'ultimo decennio e i relativi effetti sulla salute.
Dalle 11 domande, di cui la maggior parte a risposta multipla, emerge un' Unione Europea poco informata sul tema della qualità dell'aria: ben sei cittadini su dieci ritiene di non essere in grado di dare un giudizio competente. L'Italia rimane in linea con questa tendenza con un 63% di "disinformati".
Chiara invece la percezione degli effetti della qualità dell'aria sulla salute: nella relativa domanda emerge che l'87% riconosce una relazione tra questi due aspetti. I cittadini dell'Unione ne rilevano inoltre il peggioramento nel corso dell'ultimo decennio e, a quanto pare, per questo aspetto gli italiani sono i più consapevoli (81%).
Secondo gli europei questo degrado è da imputare soprattutto alle emissioni derivate dai trasporti (77%) e dall'attività industriale (57%)
Le risposte a questo degrado? Ce ne sono sia di individuali, come quella di ridurre l'uso della macchina (63%) e di cambiare gli elettrodomestici, acquistandone di più efficienti (54%), sia istituzionali, come la necessità che la UE aumenti le misure per i problemi relativi alla qualità dell'aria (79%).
Per finire, alla domanda sul futuro, per una produzione energetica che riduca il problema delle emissioni, gli intervistati hanno sottolineato come la priorità vada data all'uso delle energie rinnovabili (70%).

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