Secondo l'ufficio stampa della centrale di Chernobyl, martedì 12 febbraio (due giorni fa) si sarebbe verificato un cedimento parziale delle pareti e del tetto della struttura di contenimento del reattore 4 della centrale.
I danni, che interessano una superficie di 600 m2 e sono stati causati da un accumulo di neve, hanno colpito un edificio annesso al reattore. Secondo il comunicato, la costruzione non costituirebbe una parte sostanziale della struttura di contenimento e non sarebbe stato rilevato alcun cambiamento nella situazione radiologica del sito; inoltre, il crollo non avrebbe causato vittime. Questo incidente, però, dato che il rilascio nell'atmosfera di polveri radioattive in queste situazioni è sempre possibile, ha causato la sospensione della costruzione del nuovo sarcofago contenitivo, il cui cantiere, prontamente evacuato, si trova a soli 150 metri dalla struttura. L'edificio danneggiato è un annesso sul quale si appoggia in parte la monumentale struttura di cemento costruita in condizioni molto difficili nel giro di sei mesi dopo l'incidente del 1986, per isolare il materiale radioattivo del reattore danneggiato: il sarcofago si è però rapidamente degradato. Nel rapporto del 2011 "Chernobyl, venticinque anni dopo", l'Istituto per la protezione radiologica e la sicurezza nucleare ha osservato che un crollo potrebbe provocare un rilascio di polvere radioattiva tale da contaminare gravemente i dintorni del sito per la seconda volta: all'interno del sarcofago, infatti, il nocciolo fuso sarà ancora radioattivo per migliaia di anni. Proprio per questo, nel tentativo di mettere in sicurezza il sito, nel 1997 è stato avviato un programma per la costruzione di una nuova struttura di contenimento per ricoprire il sarcofago originario.
I lavori per la costruzione della nuova copertura, un arco in cemento e metallo lungo 250 metri, alto 108 metri e pesante 18.000 tonnellate, sono iniziati nella primavera del 2012; il suo completamento è previsto per l'autunno 2015. La nuova sovrastruttura è progettata per proteggere il reattore dalle intemperie e per impedire ogni rilascio radioattivo nell'ambiente, ma in futuro permetterà anche di smantellare il sarcofago originario, ormai non più sicuro.
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