Flussi atmosferici alla base dell'estremizzazione del clima

Secondo i ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), c'è una causa fisica comune dietro ai fenomeni atmosferici estremi che hanno interessato la terra in questi ultimi anni. Le ondate di caldo negli Stati Uniti del 2011, quelle in Russia nel 2010 e le inondazioni monsoniche del Pakistan nello stesso anno avrebbero tutti la stessa causa scatenante: un disturbo dei flussi atmosferici intorno all'emisfero nord del globo.

Una parte importante dei flussi di aria alle medie latitudini della terra normalmente prende la forma di correnti che ciclicamente oscillano passando dai tropici alle regioni artiche e viceversa. Quando queste correnti si spostano verso nord portano aria calda dai tropici verso l'Europa, la Russia e gli Stati Uniti, mentre quando tornano indietro trasportano aria fredda dall'Artico verso sud. Durante diversi fenomeni atmosferici estremi degli ultimi anni queste correnti si sono però rallentate fino quasi a fermarsi: così, invece di riportare indietro l'aria fredda hanno causato un protrarsi anomalo del caldo. Due o tre giorni di alte temperature di solito non sono un problema, ma quando la situazione si protrae per più di venti giorni si crea un notevole stress termico, che molti ecosistemi e molte città non sono preparate ad affrontare. Secondo i ricercatori, i normali flussi di aria sono disturbati dalle temperature anomale registrate sulla superficie della terra e causate dall'uomo. Come è noto, i cambiamenti climatici causati dalle emissioni non creano un riscaldamento globale uniforme: nelle regioni artiche, l'aumento delle temperature, amplificato dallo scioglimento dei ghiacci, è più alto della media. Questo a sua volta riduce la differenza di temperatura tra l'Artico e, ad esempio, l'Europa, differenza che è alla base degli spostamenti dell'aria; inoltre, le terre emerse generalmente si scaldano e si raffreddano più velocemente degli oceani. Questi due fattori sono cruciali per il meccanismo osservato dai ricercatori, perché creano uno schema innaturale nei flussi d'aria alle medie latitudini che fa in modo che le ondate di calore rimangano intrappolate per lunghi periodi di tempo.
Questo studio senza dubbio accresce la comprensione delle relazioni tra i fenomeni atmosferici estremi e i cambiamenti climatici causati dall'uomo: prima di questa ricerca, era difficile spiegare perché i fenomeni recenti fossero così fuori scala rispetto a quanto osservato in passato. I dati infatti mostrano che l'apparire di fenomeni atmosferici straordinari non è semplicemente una risposta lineare al riscaldamento globale diffuso e questa ricerca sembra spiegarne il motivo.

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