Dall'EEA, una mappa per individuare il rischio alluvioni

L'aumento del rischio di alluvioni è probabilmente uno degli effetti più problematici del cambiamento climatico in atto, e alcune città europee sono più a rischio di altre, a causa di tutto un insieme di fattori. Durante le piogge più forti, ad esempio, le città hanno bisogno di terreni aperti che possano assorbire l'acqua in eccesso e di un sistema fognario in grado di gestire grandi quantità di liquidi; inoltre, fiumi e torrenti devono avere letti liberi di contenere l'aumento di portata.
Alcune delle condizioni che possono contribuire alle alluvioni sono ora mostrate su una innovativa mappa online sponsorizzata dall'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA), che sfrutta le capacità del sistema Eye on Earth.
Eye on Earth è un network pubblico di informazioni e una piattaforma online di mappatura sviluppato dall'EEA con l'aiuto di partner privati: è un'iniziativa importante e uno strumento unico, dato che mette in contatto fornitori di dati ufficiali, la società civile e le comunità della ricerca e degli affari, con l'obiettivo di costruire un'immagine sempre più accurata del nostro ambiente.
La mappa del rischio alluvioni è un esempio delle sue capacità: questa mostra ad esempio la percentuale di superficie impermeabile di ogni città, superficie sigillata da costruzioni, cemento ed asfalto. 

Parigi, Salonicco, Bucarest e Barcellona sono solo alcuni degli esempi di città con più di tre quarti della propria area urbana "sigillata". Questo significa che c'è un alto rischio che in quelle aree durante una pioggia di dimensioni notevoli l'acqua non riesca a disperdersi velocemente nel terreno.
L'impermeabilità del suolo però non è il solo fattore di rischio: nel 2011, una pioggia persistente causò alluvioni diffuse e grossi danni nella città di Copenhagen. La capitale danese però presenta solo il 60% della sua area urbana sigillato, meno di moltre altre città europee: il problema allora fu il sistema fognario, che non riuscì a gestire quei grandi volumi di acqua.
Non possiamo poi dimenticare l'alluvione di Genova del 4 novembre 2011. Il capoluogo ligure ha una percentuale di area urbana sigillata minore del 54%, ma un assetto idrogeologico critico: furono infatti le esondazioni dei suoi torrenti, in particolare il Bisagno e il Fereggiano, a creare quella situazione tragica.
In ogni caso, il cambiamento climatico sta mostrando i suoi effetti in tutta Europa: un sistema che consenta di mappare questi effetti in modo aperto e accessibile a tutti è un passo avanti importante verso l'adattamento dei nostri comportamenti e delle nostre politiche a uno scenario in mutazione.

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