In Inghilterra, finanziato un progetto per trovare una tecnologia che imiti la fotosintesi e che permetta quindi una riduzione dell'utilizzo dei combustibili fossili
Quando si tratta di sfruttare la potenza
del sole, niente può essere paragonato alla capacità di farlo delle foglie. La trasformazione della
luce in energia chimica mediante l’utilizzo di clorofilla,
ovvero il processo di fotosintesi, è stata a lungo una fonte di ispirazione per coloro che
cercano di generare energia rinnovabile efficiente. Visto l'inquinamento ambientale causato dai combustibili
fossili e visto che le riserve di tali combustibili si stanno esaurendo, gli scienziati
stanno cercando di riprodurre in laboratorio i processi biologici della natura per creare energia
elettrica pulita.
I ricercatori della University of East Anglia, Università di Leeds e l’ Università di Cambridge nel Regno Unito hanno ricevuto un finanziamento di 800.000 sterline per sviluppare una tecnologia che imiti fotosintesi, con la speranza di produrre forme più efficienti di energia rinnovabile.
I ricercatori della University of East Anglia, Università di Leeds e l’ Università di Cambridge nel Regno Unito hanno ricevuto un finanziamento di 800.000 sterline per sviluppare una tecnologia che imiti fotosintesi, con la speranza di produrre forme più efficienti di energia rinnovabile.
Al fine di catturare la luce del sole e infine produrre idrogeno, i ricercatori stanno lavorando su una tecnologia
che modifichi dei microbi. Come combustibile a emissioni zero che può
essere convertito in energia elettrica, i ricercatori finanziati dal
Biotechnology & Biological Sciences Research Council (BBSRC) sperano
di produrre un metodo più efficiente di generazione rispetto ai convertitori solari già
esistenti.
“Costruiremo un sistema per la
fotosintesi artificiale inserendo piccoli pannelli solari su dei microbi.
Questi potranno sfruttare la luce del sole e guidare la produzione di
idrogeno, con tecnologie all’avanguardia che permermettano di rilasciare l’energia on-demand. Immaginiamo che la nostra fotocatalisi si dimostrerà
versatile e che con piccole modifiche saremo in grado di sfruttare
l’energia solare per la produzione di combustibili a base di carbonio,
farmaci e sostanze chimiche buone”, ha detto il capo ricercatore, la Prof.ssa Julea Butt della scuola di chimica e della scuola di scienze biologiche della University of East Anglia.
Utilizzando microrganismi provvisti di
pannelli artificiali, la squadra UEA spera di poter manipolare i
processi biologici già esistenti per soddisfare i desideri delle
pratiche di consumo umano. Imponendo un rapporto sintetico, i
ricercatori possono essere in grado di approfittare di uno dei mezzi più
antichi e più efficienti di sfruttare l’energia del sole. (da Morgana Matus )
Per gentile concessione di "Famiglie d'Italia"
Per gentile concessione di "Famiglie d'Italia"


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