E' noto da tempo che gli alberi producono ed emettono isoprene, una molecola già presente nell'atmosfera nota per proteggere le foglie dai danni provocati dall'ossigeno e dalle variazioni di temperatura.
Tuttavia, nel 2004, alcuni ricercatori hanno osservato che proprio l'isoprene è probabilmente coinvolto nella produzione del particolato, ovvero quelle particelle molto piccole che possono danneggiare i tessuti umani e rimanere depositate a lungo nei polmoni, portando all'asma e al cancro, e danneggiando nel frattempo tutto l'ambiente che ci circonda.
L'unica tessera che mancava al puzzle era la descrizione del modo in cui questo accade.
Oggi, uno studio della Gillings School of Global Public Health rivela il meccanismo attraverso il quale l'isoprene contribuisce alla produzione di queste minuscole particelle, potenzialmente dannose per la salute.
La ricerca ha scoperto che l'isoprene, una volta che si è alterato chimicamente attraverso l'esposizione al sole, reagisce con gli ossidi di azoto prodotti dall'uomo, creando così il particolato; e come sappiamo, gli ossidi di azoto sono una categoria di inquinanti formata, tra le altre cose, dalle emissioni di automobili, camion, aerei e centrali a carbone.
Questa ricerca porta così un altro significativo argomento a favore della riduzione delle sostanze inquinanti create dall'uomo in tutto il mondo: l'isoprene è nato come protezione di alberi e piante, ma a causa della proliferazione degli ossidi di azoto si è trasformato in una concausa della produzione di un effetto negativo sulla salute e l'ambiente.
Ora che questo meccanismo è stato rivelato nei suoi minimi particolari, i ricercatori potranno collegarlo ai modelli di analisi della qualità dell'aria per prevedere meglio gli episodi di inquinamento atmosferico e i loro potenziali effetti sul clima terrestre; questo avanzamento permetterà inoltre agli scienziati e alle agenzie ambientali di valutare in modo più preciso quelle decisioni regolative che impattano sulla salute pubblica e il cambiamento climatico. E' normale osservare stranezze nella natura, ma dobbiamo sempre considerare che le nostre azioni hanno delle ripercussioni: in questo caso, sono l'interazione tra queste emissioni naturali e le emissioni artificiali che producono problemi come l'inquinamento dell'aria, lo smog e le polveri sottili.

Nessun commento:
Posta un commento