Un cavillo dà il via libera agli OGM in America

C'è un grande fermento tra le associazioni ambientaliste americane a causa di un decreto appena approvato dal Congresso degli Stati Uniti che sembrerebbe mettere i produttori di OGM letteralmente al di sopra della legge.
La causa del contendere è un emendamento nascosto tra le pieghe di una legge di bilancio per l'agricoltura: secondo alcuni osservatori, la giustizia americana non potrà più opporsi alla coltivazione di piante geneticamente modificate, anche se queste non sono state ancora omologate e sono di fatto fuorilegge.

Quello che dice l'articolo 735 del testo di legge, subito soprannominato "Monsanto Protection Act" è che "nel caso in cui una decisione [di autorizzazione alla coltivazione] è o è stata invalidata o annullata, il ministro dell'Agricoltura deve [...], su richiesta di un agricoltore, di un coltivatore, di un lavoratore agricolo o di un produttore, accordare immediatamente un'autorizzazione o una deroga temporanee", e questo con il fine di "assicurarsi che l'agricoltore o altre figure siano in grado di spostare, piantare, coltivare, introdurre nel commercio" le sementi in oggetto e le coltivazioni che ne sono prodotte.
Secondo Greenpeace Canada, la firma di questa legge da parte del presidente Obama non permetterà più ai tribunali americani di impedire la vendita e la coltivazione di piante OGM, anche se queste non sono state approvate dal processo già morbido di autorizzazioni, qualunque siano le conseguenze per l'ambiente o per la salute.
La misura, tra l'altro, non è solo contestata dagli ambienti democratici ed ecologisti, ma ha anche suscitato le critiche della destra, che la leggono come un'operazione di lobbying che falsa il libero mercato e nuoce alla concorrenza.
In realtà, il "Monsanto Protection Act" è però una norma transitoria: la legge che lo contiene dovrebbe infatti decadere al principio del mese di settembre. Le associazioni ambientaliste tuttavia temono che la decisione crei un pericoloso precedente.
Questa polemica arriva peraltro nel momento in cui la Monsanto, le cui sementi originano il 93% dell soia, l'88% del cotone e l'86% del mais degli Stati Uniti, ha annunciato un rialzo del 22% dei suoi profitti.
In questo periodo, inoltre, gli Stati Uniti, nel quadro dei negoziati per un accordo di libero scambio, stanno facendo pressioni sull'Europa perché semplifichi la sua legi


slazione in materia d'importazione di prodotti OGM, giudicata "inapplicabile" e "pesante" dall'Ufficio per il commercio estero americano in un recente rapporto.

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